Gennaro Gattuso in tackle sul Milan e sull’ex compagno Pippo Inzaghi. Come quando era in campo, Ringhio pur restando nella liceità dell’intervento non le manda a dire e attacca il club rossonero per la scelta dell’allenatore. Intervistato dal programma di Radio Uno Radio Anch’io Lo Sport, l’ex centrocampista del Milan ha detto
La mia idea è che dopo oltre 25 anni ci può stare un momento negativo. La famiglia Berlusconi ha vinto tanto, ma oggi rimango perplesso perché non vedo una linea. Si possono fare stagioni negative ma c’è tanta improvvisazione. Sento parlare di un progetto di giovani, poi vengono venduti e si prendono i parametri zero. L’importante è essere onesti con i tifosi. Il Milan è stato per tanti anni al vertice e ora c’è un periodo di flessione: ci può stare, ma l’importante è avere una linea ben precisa.
Secondo Gattuso sia il Milan sia Inzaghi hanno fatto il passo più lungo della gamba compiendo una scelta affrettata. Ma l’ex allenatore dell’OFI Creta (si è dimesso a fine 2014) ha ammesso di aver sbagliato anche lui, accettando di allenare il Palermo nell’estate 2013 in Serie B (fu esonerato a settembre di quell’anno):
Quando si è giovani se non ci si sbatte i denti si fa fatica a capire. Se ti propongono il Milan non puoi dire di no, ma secondo me è stata una mossa affrettata da entrambe le parti. Come la mia a Palermo. Siamo stati dei grandissimi giocatori e abbiamo vinto tanto, ma fare l’allenatore è un altro mestiere ed è complicato, bisogna fare esperienza e questa non si compra al supermercato. Bisogna lavorare e aggiornarsi, andare in giro e stare sul campo.
Gattuso, oggi senza squadra, si augura per il futuro di trovare un progetto valido, dopo “due anni e mezzo travagliati”. E chissà se un giorno, presto o lontano, possa essere sua la panchina che oggi -sempre traballante – è di Inzaghi.
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